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Nascere e rinascere

Ho partorito due volte ed entrambe le volte è stata una rinascita.

Assistere a una nascita a casa è sempre consapevolezza, emozione, battiti accelerati e voglia di tenere le mani.

Si sta in punta di piedi ad assistere al miracolo della vita. Una donna che con sostegno, amore, dolore, apertura…da letteralmente la vita.

Da fotografa le paure iniziali sono quelle di non “acchiappare “ il momento giusto, di creare scatti banali, sbagliare la luce ( è tutta improvvisazione  dove mettersi la maggior parte del tempo), essere inopportuna e molto altro.

Dopo però capisci che in silenzio notando i dolori, i dettagli, le mani che stringono, il corpo che cambia per aprirsi al momento della nascita è un grande privilegio.

Assistere alla nascita di Leonardo è stata di certo un’emozione difficile da spiegare, forse proprio per questo mi ritrovo a scriverci su dopo 3 mesi quasi. 

Ho accompagnato mamma Chiara letteralmente dal test di gravidanza, ogni tappa è stata accompagnata da abbracci e foto, unione e brividi. 

Il mese prima della nascita di Leonardo è stata una paura continua di dover mollare tutto all’improvviso mixata all’ansia di non sentire la sveglia.

Invece, la mattina del 3 giugno quando ho visto il nome di Chiara sul telefono e ho sentito la sua voce, non avevo dubbi, era il momento e tutte le paure erano svanite.

Salgo in macchina e dopo 5 minuti ero li, tutto era già in atto e io con le mani tremanti non riuscivo ad impostare nemmeno la macchina fotografica, ma questo momento è durato poco perché poi focalizzata sul dover custodire uno degli atti più importanti che possa vivere una famiglia sono tornata in me e solo nelle pause ( da fotografa) sono andata a stringere le mani a Chiara per farle sentire che era forte, aveva un sacco di femminile a darle coraggio e che non c’era niente di male ad avere paura di andare oltre i propri limiti.

Non so se sarò mai in grado di descrivere a parole quello che è avvenuto.

C’era AMORE quello tra un uomo e una donna che si stringono le mani, un amore da emozionare, si sentiva sulla pelle…pazzesco perché ancora lo rivivo e lo sento se solo chiudo gli occhi.

C’era LEGAME tra le donne che Chiara aveva scelto di avere li con sé, tutte con un unico obiettivo, tutte per sfumature diverse. 

C’era PAURA, quella di una donna e madre che doveva morire per rinascere.

C’era ENERGIA, da vivere, respirare e conservare.

C’era FELICITà quando è arrivato Leonardo…una vera festa.

Da fotografa, donna, madre e amica, posso dirvi che è letteralmente PAZZESCO poter assistere alla magia di una nascita, mi piacerebbe però diffondere sempre di più il lavoro dell’ostetrica e come sia possibile nascere in casa in totale amore, sicurezza e accoglienza.

Ho fotografato SOLO due parti in casa, ad oggi in Italia partorire in casa è spesso ancora un tabù…fotografare un parto è quasi eresia, perché si crede di violare un momento intimo ma in realtà quanti di noi vorrebbero rivivere con un reportage quei momenti che ci hanno portato alla nostra rinascita come mamma e papà.

Il servizio dedicato al parto di certo non va improvvisato e deciso qualche giorno prima del parto, ma bensì una scelta fatta magari a metà del percorso in gravidanza, una scelta quindi consapevole. Una vera e propria conoscenza tra fotografa e famiglia, per conoscerci, entrare in sintonia e permettermi di diventare una spettatrice silenziosa.

Un servizio ad oggi che posso offrire soprattutto per i parti in casa perché nascere in casa si può e devo dire che è davvero bellissimo potersi sentire vulnerabile e forte nelle propria mura domestiche, accompagnate da un team di ostetriche che diventa parte della famiglia.

Mi piacerebbe un giorno potervi raccontare ancora  di tanti altri parti, ma ora vi lascio con le mie immagini.

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